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Rapina con omicidio a Salerno, il badante scrive alla famiglia dell’anziana uccisa e chiede scusa Cronaca 

Rapina con omicidio a Salerno, il badante scrive alla famiglia dell’anziana uccisa e chiede scusa

“Chiedo perdono. Ho sbagliato ma non volevo fare del male a Maria e Adele». Sommaria sintesi della lettera che Giuseppe Buono, badante baronissese di 42 anni, ha consegnato ai familiari delle sue vittime – ha ammazzato Maria Grazia Martino (al tempo 91enne) e quasi ucciso la sorella Adele (oggi 88enne) – nel corso della prima udienza dibattimentale del processo incardinato ieri mattina davanti alle toghe della Corte d’assise del Tribunale di Salerno (presidente il giudice Vincenzo Ferrara). Una lettera, quella del badante-killer, scrive la Città, assistito dall’avvocato Assunta Mutalipassi, che ricalca il tono delle parole pronunciate il 15 giugno in udienza preliminare, quando il gup Gerardina Romaniello dispose il rinvio a giudizio. «Sono pentito, non volevo fare del male», ripeté di continuo, in quell’occasione, l’imputato: frasi che non mutarono il prevedibile esito.

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